L’insegnamento è un’attività intenzionale e l’insegnante è il “regista” della propria classe

Il presupposto della pedagogia montessoriana è sintetizzato nel motto: aiutami a fare da solo. E’ l’esigenza di conquista dell’autonomia che ogni bambino manifesta fin dalla nascita e che perfeziona solo nel corso del suo sviluppo. Per lui il primo gradino è affinare la capacità di coordinare i movimenti in funzione di determinati obiettivi: afferrare un oggetto, camminare, vestirsi da solo.

Ma essere autonomi significa anche saper usare gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno. I primi passi all’acquisizione di competenze avvengono attraverso l’esperienza sensoriale e motoria coordinate tra loro.

La concezione dei piani di sviluppo delineata da Montessori evidenzia la strettissima interdipendenza che esiste tra i diversi stadi dello sviluppo, dall’infanzia fino all’adolescenza.

Primavera

Infanzia

Scuola Primaria

Scuola Secondaria

L’ambiente è fondamentale. Non è sufficiente eliminare le barriere, ma è necessario organizzare le situazioni di stimolo più adatte, in modo che l’attività del bambino sia incoraggiata. Nell’ambiente deve potersi sentire libero e protagonista del proprio apprendimento.

Nella sua pedagogia, Maria Montessori parla di embrione spirituale ovvero di un’entità psichica innata che ispirandosi alle sue conoscenze in ambito biologico ed adottandone persino il lessico, paragona alla cellula fecondata in grado di dare origine alla vita. Al pari di questa l’embrione spirituale presenta il disegno prestabilito dello sviluppo infantile. L’embrione spirituale guida l’evoluzione psichica del bambino, ma perché questi realizzi il suo pieno sviluppo è necessario che si verifichino due condizioni:

1. Rapporto interattivo con l’ambiente
2. Libertà di agire all’interno di esso

Maria Montessori precisa infatti che l’essere umano è invece dotato di potenzialità che trovano nell’ambiente le condizioni per il proprio sviluppo. L’evoluzione psichica del bambino può evolversi lungo le direttive prefissate dall’embrione spirituale grazie a due strumenti interni: la mente assorbente e i periodi sensitivi.

LA MENTE ASSORBENTE
I PERIODI SENSITIVI

MENTE ASSORBENTE:

Il bambino è dotato di una mente diversa da quella dell’adulto che ha un enorme potere creativo. Questa forma mentale spiega il realizzarsi delle prime acquisizioni infantili.

Il bambino deve partire da zero, però la sua mente ha una straordinaria capacità assorbente che gli permette di imparare attraverso un processo inconscio di assorbimento dell’ambiente che lo circonda.

Un ruolo centrale è legato al ruolo esercitato dall’attività inconscia, preponderante nei primi 3 anni di vita. L’attività mentale conscia emerge intorno ai tre anni, quando i poteri della mente assorbente inconscia iniziano ad affievolirsi.

Dai tre ai sei anni tutto ciò che il bambino ha assimilato nei primi anni di vita viene fuori grazie alle esperienze coscienti che egli fa nel suo ambiente.

I PERIODI SENSITIVI:

Sono quei periodi dello sviluppo in cui il bambino è guidato da particolari spinte interiori verso alcune attività e che si rivelano particolarmente adatti alla formazione di particolari competenze. I periodi sensitivi corrispondono a quelle fasi della vita infantile in cui il bambino è assorbito totalmente da una particolare attività, ignorando ogni altra stimolazione ambientale.
I periodi sensitivi rilevati da Maria Montessori sono:

  • L’ordine, che coincide con l’esigenza di ricercare il rapporto fra gli oggetti, di operare dei collegamenti tra i vari stimoli presenti nell’ambiente.
  • L’esplorazione, che si manifesta con l’esigenza di esplorare l’ambiente con la lingua e con le mani.
  • La locomozione è un periodo sensitivo che inizia quando il piccolo inizia ad esplorare l’ambiente attraverso i movimenti.
  • L’interesse per gli aspetti sociali della vita si manifesta con un profondo interesse per i rapporti e le regole sociali.

La mente assorbente spiega quali sono le modalità attraverso cui si realizza il processo di acquisizione dell’ambiente, mentre i periodi sensitivi forniscono lo schema secondo cui il bambino procede nella conoscenza del suo ambiente.

L’idea alla base dell’ambiente di apprendimento Montessoriano è che sia possibile organizzare uno spazio ottimale nel quale il soggetto è messo davanti ad esperienze significative per la costruzione delle proprie competenze cognitive e affettivo relazionali. L’ambiente quindi corrisponde ad un contesto psicologico, visto che anche i suoi requisiti fisici, come l’arredo, la strutturazione spaziale, la disposizione dei materiali corrispondono a precisi obiettivi educativi.
L’ambiente a cui fa riferimento Montessori è un sistema entro il quale interagiscono in maniera equilibrata le 3 fondamentali variabili che lo caratterizzano:

  • Il soggetto, che apprende, con i suoi bisogni di sviluppo e con le sue motivazioni
  • I materiali scientifici
  • L’insegnante che esercita un’intensa attività di organizzazione e di mediazione delle interazioni del bambino con l’ambiente stesso.

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